Francis Lawrence rivela a Empire i segreti de La Ragazza di Fuoco

Anche se il film è da ieri nelle sale italiane, la nostra sete di conoscenza su La Ragazza di Fuoco non si è fermata. Il regista Francis Lawrence, intervistato dalla rivista Empire, rivela alcuni retroscena e dettagli dell’atteso sequel di Hunger Games.

Sono 5 i punti affrontati da Francis Lawrence in questa intervista: il finale del film e la sua fedeltà rispetto al libro, i tagli necessari alla trama, il personaggio enigmatico di Plutarch, qualche curiosità sul design degli hovercraft e, infine, il grande lavoro della costumista Trish Summerville.

LA FINE DEL FILM:

La fine del film è tratta dal libro, naturalmente, ma la grande differenza rispetto al libro sono le sfumature date da Jennifer. È una scena su cui io e lei abbiamo lavorato molto e quel giorno è accaduto qualcosa che ha cambiato leggermente il modo in cui l’ho girata. Oltre a questo, il dialogo è fedele. […] Abbiamo preso il dialogo parola per parola dal libro, quindi è molto simile. Il libro impiega solo più tempo ad arrivare all’ultima scena. Noi non volevamo questo, ma per il resto è uguale alla fine del libro.

LA “ZONA MORTA”:

C’è una parte del film che persino Suzanne Collins, che è l’autrice del libro, ha chiamato “La zona cinematografica morta”. Questa parte funziona veramente bene nel libro, ma era difficile da adattare al film. Dal punto di vista strutturale, è il secondo quarto del film, quindi dalla fine del Tour della Vittoria fino all’inizio dei Giochi. Nel libro la storia si dilunga in questo punto e noi abbiamo lasciato questa parte fuori dal film. Abbiamo capito, molto onestamente, che non era necessaria. C’erano un paio di informazioni che dovevamo capire in quali punti inserire ma, togliendo questa parte, riuscivamo a tenere alta la tensione. Ci sono un paio di momenti veramente forti nel libro che ci è dispiaciuto perdere, ma questa è la più grande differenza.

PLUTARCH, LA MENTE DEI GIOCHI:

Succedono così tante cose [nella scena in cui Plutarch invita Katniss a ballare] e sai una cosa? Mi sono sentito veramente male per lui, perché dev’essere un gioco molto rischioso il suo. Quando ripensi a uno dei momenti con Plutarch, è piuttosto impressionante e ha fatto davvero un lavoro incredibile. Sta manipolando su un altro livello, mentre nell’arena è diverso. In un certo senso, stanno tutti cercando di capire se è Plutarch la mente di tutto.

HOVERCRAFT IN STILE AVENGERS:

[…] Il nostro supervisore degli effetti speciali, Janek Sirrs, ha fatto Io Sono Leggenda con me e The Avengers. Quindi appena ha finito, si è unito a noi e l’unica cosa che mi preoccupava, dato che sapevo che i nostri hovercraft non avrebbero avuto l’aspetto di una portaerei, era la struttura molto simile [a quelli di The Avengers].
C’è stato un momento in cui erano strutturalmente simili e dovevamo assicurarci di fare le modifiche adeguate. Il progettista di produzione ha finito per chiamare l’illustratore di Avengers, che ha realizzato tutte le illustrazioni, così da assicurarsi che le due cose non si confondessero.

L’OTTIMO LAVORO DELLA COSTUMISTA:

[…] Nel giro delle prime tre o quattro settimane, [Trish Summerville] ha dovuto realizzare 24 abiti di scena per la parata dei tributi, 24 abiti per le interviste ai tributi, altre 24 tute per l’allenamento e quelle per l’arena di cui dovevamo girare le scene. In più tutti gli abiti della Festa a Capitol, i vestiti di Effie…
Stiamo girando nel Distretto 13 ora per Il Canto della Rivolta e ognuno indossa una stessa uniforme, puoi immaginarti 10.000 persone!

[Le tute dell’arena] erano piuttosto difficili da realizzare in termini di comfort, specialmente nel cavallo, per poter muoversi senza che le cerniere si rompessero e nascondendole alla vista.
E trovo sorprendente che stia bene a tutti! Anche Lynn Cohen, che interpreta Mags, è fantastica. Non sai mai come può stare un’ottantenne con addosso una muta, ma lei sta benissimo!

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