Jennifer Lawrence e Francis Lawrence intervistati da Sci Fi Now

Se non siete ancora sazi dalla scorpacciata di interviste dedicate a La Ragazza di Fuoco, leggete l’ultimo servizio della rivista inglese Sci Fi Now dedicato al film in uscita questo novembre. Nuove interviste al cast e scan dalla rivista ci aspettano!

Riportiamo tradotte tutte le interviste al cast, in particolare a Jennifer Lawrence e al regista Francis Lawrence, contenute nel nuovo numero di Sci Fi Now.

Jennifer Lawrence inizia a parlare dell’aver accettato il ruolo di Katniss, un ruolo inizialmente considerato troppo grande rispetto a quelli a cui lei era abituata:

“Quando all’inizio ho firmato per il film, mi aspettavo di avere un sacco di ripensamenti, ma fortunatamente non è stato così. Sono felice di aver accettato questo ruolo. Se non lo avessi fatto, sarei ancora probabilmente in grado di recarmi in un ristorante senza diventare esaurita o andare da Starbucks e prendere tranquillamente il mio caffè, sì quello sarebbe diverso. Sarebbe bello”.

Da quel momento, però, la sua vita è diventata sempre più simile al personaggio che interpreta:

“Inizialmente si trattava solo di leggere sceneggiature, parlare ai registi e fare film. Poi all’improvviso tutti erano lì a dirmi: ‘Oh, sì, devi indossare tacchi alti e fare in modo di piacere alle persone’. Così quando leggo il libro mi viene da ridere, perché penso di sapere esattamente come lei si sente”.

E proprio come Katniss, anche Jennifer sul set de La Ragazza di Fuoco ha dovuto fare i conti con alcuni improbabili e ingombranti vestiti:

“Il vestito da sposa è incredibile e stupendo, ma non sono brava a con i vestiti giganti e… le scale. Sono terribile.”

Come detto più volte, la Katniss che troviamo in questo secondo capitolo della saga è una persona diversa:

“A seguito dei primi Giochi, soffre di stress post-traumatico e tenta di riprendersi la sua vita. Vive nel Villaggio dei Vincitori ora, non ha più bisogno di cacciare (cosa che la fa sentire inutile e la infastidisce) e c’è una parte della sua vita che Gale non riuscirà mai a capire. Peeta è l’unico che sa cosa Katniss ha passato veramente. E quando deve tornare a Capitol City, la città non rappresenta più un mondo a lei estraneo. Non che questo le piaccia, ma ora la capisce e sa come funziona.”

  

Ora leggiamo cosa ha dichiarato Francis Lawrence a proposito del personaggio di Katniss, dell’Arena e della sua visione:

“Inizia come una storia di sopravvivenza in cui una ragazza si sacrifica al posto della sorella, ma diventa poi una storia con risvolti politici. Gli altri distretti stanno iniziando a vedere Katniss come un simbolo della ribellione; le persone iniziano a sollevarsi. Le cose che le vengono chieste di fare hanno ripercussioni più grandi. Non si tratta più solo di lei e la sua famiglia, ma di tutto il paese.”

“L’arena stessa diventa una delle più grandi minacce di questo film. Assistiamo a un combattimento con le scimmie e c’è una nebbia velenosa nel punto in cui devono correre giù per il ripido pendio della giungla. Girare alle Hawaii è stato piuttosto duro perché quando giri nella giungla c’è poca luce e piove molto, quindi ci sono fango e zanzare in abbondanza. Aggiungi l’IMAX e molta azione e il cast che scivolava e si faceva male. È stato complicato.”

“[…] al centro di tutto abbiamo le conseguenze della guerra. Questo è il punto a cui ero veramente interessato: l’idea di queste persone che hanno subito un trauma e l’idea della perdita. C’è una zona grigia e non è sempre chiaro chi sono i buoni e chi i cattivi. Ho lavorato sodo per portare umanità nel film. Jen e i ragazzi ne hanno già molta con sé, ma penso che ora il pubblico vedrà anche un aspetto diverso di personaggi come Effie e Haymitch. Sono veramente contento di aver reso il film emozionante; è di impatto e si incentra realmente sui personaggi, anche con questa arena spettacolare.”

Parlando di Trish Summerville, la costumista, ha detto:

“Ha fatto un gran bel lavoro. Effie indossa dei fantastici vestiti. Ha preso alcuni pezzi da museo di Alexander McQueen [stilista inglese] e ha realizzato degli abiti incredibili che Katniss indossa per la parata e l’intervista.”

Su Sam Claflin nel ruolo di Finnick e il trio Jennifer-Josh-Liam:

“Sam è stata una delle prime persone a fare il provino e ho pensato avesse fatto un fantastico lavoro. È un bel ragazzo, carismatico e molto atletico, quindi mi è sembrato fisicamente adatto per interpretare Finnick. Sa essere affascinante e divertente, che una delle cose che deve emergere subito. Ma è anche un ragazzo emotivo ed è questa dolcezza che mi ha colpito di lui perché se guardiamo questo personaggio durante tutti i libri, quello che emerge è il legame con la persona che ama e il trauma che sta affrontando, non il suo essere furbo e affascinante come ci viene presentato all’inizio de La Ragazza di Fuoco.”

“Josh e Jen sono come fratello e sorella. Si vogliono incredibilmente bene, ma battibeccano e giocano molto. Liam è il più tranquillo dei tre, ma credo che la sua performance stupirà. Ha fatto un ottimo lavoro per entrare nella parte che lo accompagnerà per il resto della storia. Non si vedrà molto in questo film, ma comparirà di più ne Il Canto della Rivolta.”

    

Concludiamo con Jennifer Lawrence che parla di cosa significhi interpretare un modello a cui ispirarsi:

“Nel primo film, quando mi dicevano ‘Sono i Giochi della fame, devi perdere 5 chili’ rispondevo ‘Abbiamo il controllo del modello che trasmettiamo. Perché rendere Katniss irraggiungibile e magra? È una persona a cui le giovani ragazze si ispirano, quindi perché non renderla forte? Perché non farla apparire bella, forte e in salute? Su questo ero irremovibile perché ritengo che il nostro settore non si prenda sufficientemente la responsabilità di ciò che trasmette alla società. Mi ricordo come ci si sente a essere una 14enne e guardare una modella di Victoria’s Secret pensando ‘Non sarò mai come lei’. Non voglio che le persone si sentano così.
[Questi film] esplorano cosa succede alla nostra società quando si sottrae umanità alle persone e il momento in cui diventano forme di intrattenimento e smettono di essere umane, esattamente come le celebrità.”

Per Jennifer, recitare è una vocazione: “Avevo 14 anni quando ho letto una sceneggiatura e ho pensato ‘Ecco ci siamo’. Questo è il motivo per cui non ho rimorsi, per cui per quanto possa essere spiacevole e triste cercare di abituarsi a questa nuova vita, devo farlo e basta. È la sensazione che provi quando fai qualcosa per cui sei sempre stata portata. Dopo che l’ho scoperto, non potrei far altro che questo lavoro.”

Diamo infine uno sguardo a queste due interessanti pagine che presentano una guida per sopravvivere agli Hunger Games e un’immagine che riproduce ciò che attende i nostri tributi una volta entrati nella diabolica Arena studiata per i 75° Giochi.

 

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